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Una
finestra bellissima,
di pietre antiche testimoni verso un cielo popolato di bagliori mutevoli.
E' la finestra da dove amo sporgermi quando ricerco la mia identità.
E'
la finestra sorprendente che mi si è aperta un giorno, nella mia età
già adulta, verso una realtà che sapevo di amare da sempre
ma che ancora non conoscevo.
Questa mia Sardegna ancora tutta da conoscere !
I suoi siti misteriosi.
Le sue comunità radicate e sensibili.
La sua lingua che è anch'essa una splendida finestra
da dove la sardità colora il suo cielo.
E'
perciò che amo andare da qualche tempo in cerca di vecchietti,
donne e uomini che mi parlano nella lingua di antiche popolazioni.
A volte li incontro per caso nei miei giri tra i paesi e i medaus del
Sulcis,
a volte invece vado proprio a scovarli magari
nelle loro piccole case sperdute in piccoli villaggi semi abbandonati.
Il loro è un parlare così colorito che mi fa vibrare di emozione
e mi piange il cuore pensare che probabilmente molto presto cesserà
questa possibilità di sentire quei modi, quelle cadenze, quegli accenti
e quelle stranissime parole pre-latine.
E' perciò
che amo conoscere il loro lavoro, la loro creatività,
il loro modo di porsi di fronte alla natura, di cui magistralmente hanno
saputo trarre i frutti nell'economia dei loro esigui bisogni.
E cerco libri preziosissimi che mi parlano della loro storia
per scovare dove sono conficcate le loro radici e mi arrabbio quando
scopro quanto di importante ci è tenuto nascosto dalla cattiva gestione
dei beni archeologici e culturali o da accreditate ma fuorvianti interpretazioni.
Amo inoltrarmi nei luoghi reconditi di spazi poco conosciuti perchè
trovo sempre qualcosa che meraviglia : una natura che preserva
la sua luce e la sua voce, e mi mortifico quando penso che tutto ciò
è minacciato
da appetiti estranei, insensati e violenti.
Per
tutto ciò voglio che tutti noi guardiamo da questa finestra,
per conoscere ciò che amiamo e comunicarci questo amore.
Guardate dalla finestra sta per passare un piccolo aquilone di carta.
E' un po' di poesia che dedico a tutti voi amici di SardoLog.
Lidia
Flore
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