Intorno al 500 a.C. le cronache di viaggio
non parlano più di Tartesso che da quel momento in poi entra nella sfera
del mito. Non si hanno prove documentali e neppure
archeologiche, ma possiamo presumere che negli scontri fra Sardi e Punici
le città dell'isola non si siano schierate tutte dalla stessa parte(1). Si vuole qui affermare l'esistenza in Sardegna, nel VI sec. a.C.(2) (con origini già diversi secoli prima), di più Regni, aventi ciascuno a capo una o più città guida. La "fondazione"
di Nora nel IX sec. a.C. da parte di Tharros, in un territorio esterno
a quello d'influenza politica della città, sarebbe allora la risposta
all'azione ostruzionistica nei confronti dei traffici navali Tartessi
verso e dal sud della Sardegna operata dai Sulcitani(3). I Sulcitani
erano un popolo nuragico che aveva rapporti ancora non del tutto chiariti
con gli Etruschi : è infatti attestato in Etruria il gentilizio Silketenas(4)
che ricorda troppo da vicino quello dei Sulcitani tanto che M.Pittau
ne propone una possibile corrispondenza. Cartagine, pur essendo figlia
di Tiro, non era né un alleato commerciale né assunse un atteggiamento
di riguardo nei confronti di una terra che aveva forse contribuito alla
fondazione della stessa Tiro, sicuramente ai suoi progressi nel campo
della nautica. La Sardegna, che mai era apparsa esplicitamente nelle carte geografiche prima di allora, ma che veniva indicata in vario modo dato l'alone mitico che avvolgeva le sue città e i suoi abitanti(6), divenne l'isola Sarda e nulla più per oltre 2 secoli. Se oggi non ci bastano gli innumerevoli resti che l'archeologia ufficiale ha difficoltà anche a censire, le tante meraviglie architettoniche che tali erano anche per i maestri ellenici (è questo un caso unico nel Mediterraneo occidentale, mai sottolineato abbastanza), le iscrizioni nuragiche, ecc. ecc., cerchiamo di rileggere con attenzione i pochi testi degli antichi che sono arrivati fino a noi(7) e che contengono importanti riferimenti alla nostra isola ancora non del tutto decifrati. Uno fra tutti è la straletta Geografia Tolemaica,
dove, oltre a moltissimi nomi di località che sembrano confermare, come
proposto da G.Sanna(8)
la coesistenza nell'isola di due etnìe principali, una Indoeuropea,
l'altra Cananea, preesistenti la presunta età delle colonie fenicie,
sono riportati i nomi dei popoli principali presenti allora in Sardegna
che dobbiamo leggere con maggior attenzione e rispetto della
fonte(9). I primi, e lo dice E.Pais(10)
la cui autorità non può essere messa in discussione, ricordano i Cineti
(o Cinesi) di Erodoto(11);
noi con minor timore di alterare un dogma per
gli accademici, diciamo che i due
nomi coincidono. Erodoto li chiama Kyneti
o Kynesi (con la y che "si pronunzia
come l'u francese o lombardo"(12))
e la differenza fra i due nomi è rappresentata dal suffisso etnico -itani
presente nel codice Tolemaico. Tale popolo è secondo Erodoto
quello che abita le regioni più occidentali conosciute
dell'Europa ! Vedete allora quanto erano così vicine alla Sardegna
quelle estreme regioni Europee a metà del I millennio a.C. ? Torniamo un attimo ai Cunusitani
(i Cineti di Erodoto) e ricordiamo quanto già proposto
in altro luogo(14)
e cioè la corrispondenza del nome Ichnusa
dato dai greci all'isola di Sardegna e il nome di questo popolo : come
era loro abitudine, i greci ellenizzarono un nome che non capivano,
usando un termine greco foneticamente vicino a quello indigeno : Ichnusa
(orma del piede) in luogo di Cunusi (o
Cnusi o qualcosa del genere). Tutti i dati presentati, per quanto incompleti,
portano a concludere che la Sardegna prepunica era, nelle cronache di
viaggio degli esploratori greci e fenici, molto più dell'isola a forma
di orma di piede, della terra di conquista per lo spagnolo Norace, per
il libico Sardo, per i Lidi dell'Anatolia, per i greci al seguito di
Iolao, Dedalo, Aristeo, per i fuggiaschi Iliesi dalla disfatta di Troia,
ecc. ecc. Tartesso era la Tharros Sarda ! Mario
Cabriolu |
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