TartessoConoscere Amare Sardegna
Le città dell'isola
e la guerra nel Mare Sardo

La città di Alalia è stata fondata dai Focei intorno al 563 a.C. Con la realizzazione di uno scalo sulla costa orientale dell'arcipelago sardo-corso, i mercanti greci, che già detenevano la colonia di Massalia, rompevano così il monopolio delle flotte punico-etrusche sui traffici dal nord Europa verso i ricchi mercati orientali.
La situazione, divenuta insostenibile anche a causa delle pratiche piratesche da parte dei coloni greci, sfociò intorno al 538 a.C. nella famosa battaglia nel mare Sardo : 60 navi dei greci contro 60 navi a testa di punici ed etruschi alleati si scontrarono in una località non molto chiara del Mediterraneo occidentale (data la genericità del riferimento al mare Sardonio). I Focei riportarono la vittoria ma furono costretti alla fuga a causa dell'annientamento di quasi tutta la loro flotta.

centri prepunici della Sardegna
Sono evidenziate in figura alcuni dei principali centri prepunici costieri della Sardegna (sui quali si sono sviluppate, successivamente, città puniche prima e poi romane). L'archeologia ufficiale considera tali centri quasi tutti come fondazioni fenicie. Su alcuni di essi è proposta una parziale partecipazione di coloni e mercanti greci. Perchè di queste città nessuna ha partecipato alla battaglia navale svoltasi nelle vicine acque nel VI sec. a.C. ?

Questo episodio, che sembra riguardare la Sardegna solo marginalmente, non va separato da un'altro, contemporaneo, di estrema gravità per l'isola.
In un periodo compreso fra il 545 e il 535 a.C., i Cartaginesi tentano la conquista della Sardegna con una spedizione comandata dal generale Malco. L'esito, come sappiamo, fu disastroso per i punici !
Le due vicende sono praticamente contemporanee e rientrano nella strategia di Cartaginesi ed Etruschi volta al controllo del Mediterraneo occidentale.
Perché nella battaglia navale fra Etruschi, Cartaginesi e greci di Alalia, non troviamo altri partecipanti ?
Perchè i discendenti di Argantonio non riuscirono a creare con gli amici Focei un'alleanza capace di fronteggiare l'offensiva punico-Etrusca ?
E le bibliche flotte di Tharsis che fine avevano fatto ?
E' possibile che le città sarde avessero tenuto una posizione neutrale, o addirittura che le diverse città avessero accordi con i vari contendenti tanto che decisero tutte per il non intervento.
Un'altra ipotesi, che poi è quella sostenuta quasi generalmente, è che in Sardegna non ci fosse una flotta capace di azioni militari o ancora peggio che le uniche flotte fossero quelle delle colonie Fenicie che sostenevano l'azione Cartaginese e che poi, come ricompensa, sa-rebbero state attaccate e sottomesse dagli stessi Cartaginesi.
In base a diverse informazioni fin qui raccolte è lecito supporre che ancora nel VI sec. a.C. le città Sarde della costa occidentale godessero di buona salute e partecipassero di quel fiorire di scambi commerciali e culturali che precedette il medioevo Cartaginese.
Non dimentichiamo che anche la città di Massalia, più direttamente coinvolta in questa contesa, non partecipa direttamente allo scontro.
Dalla carta sotto riportata osserviamo poi che l'ambito marino in cui si svolse la battaglia in questione era relativamente piccolo e limitato al bacino interno compreso fra la penisola italiana e l'arcipelago Sardo-Corso. Tutto il bacino Tartessico, dove ancora a quei tempi la facevano da padroni le flotte sarde, rimane estraneo alla vicenda.
Probabilmente la Battaglia di Alalia, drammatica per le sorti dei coloni greci, non fu poi quel grande evento storico che ci viene raccontato.
La battaglia che decretò fortune e disgrazie del mondo occidentale fu proprio quella che si svolgeva in contemporanea, non raccontata da cronisti e viaggiatori greci, e che vide le truppe (e probabilmente anche le flotte) sarde alla fine soccombere sotto i ripetuti attacchi di truppe e flotte puniche.

battaglia nel mare sardo

Mario Cabriolu

Tartesso
nel mito
Tartesso
e la penisola Iberica
Tartesso
e la Sardegna
Il fiume Tartesso,
la via dello stagno
Tartesso
ed Erythia
Conclusioni
Appendice :
Tartesso e La Bibbia
Bibliografia

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