Alcune testimonianze "antiche" legano geograficamente
Tartesso con altre località famose ma di dubbia localizzazione. Una
di queste è l'isola Erythia, la patria
di Gerione, in cui si sarebbe svolta la decima fatica
di Eracle.
L'isola è posta, come già visto in
Erodoto, sulle "rive dell'Oceano".
In mezzo ai flutti di quel mare la pongono anche Esiodo, Stesicoro
e Apollodoro, i principali testimoni delle fatiche dell'eroe
greco.
Gerione, il mostro dalle tre teste,
ancora nella prima metà del XIX sec. era la trasposizione mitologica
delle Baleari, come ci ricorda Frau(1).
Stesicoro, come abbiamo visto, decreta anche l'appartenenza di
Erythia alle Esperidi (figlie di Atlante), fatto che costituisce ulteriore
complicazione se solo pensiamo che il Giardino delle Esperidi aveva
la sua prima localizzazione nelle Sirti !
La stessa isola è a sua volta legata ad un'altro famoso luogo dell'estremo
occidente degli antichi : la colonia fenicia di Gadir(2),
tanto che in epoca romana Erithia divenne una delle isole dell'arcipelago
di Gades = Cadice.
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Fig.
1 :
Tratte da D. Arden, I Fenici, Il Saggiatore, Milano
1964.
A destra l'arcipelago Gaditano così come (forse) si presentava nell'antichità;
a sinistra parte dell'arcipelago della colonia fenicia di Mothia.
La sorprendente somiglianza delle configurazioni dei due arcipelaghi
potrebbe aver agevolato il trasferimento, già nell'antichità, del
mito dell'isola Erithia dalla Sicilia all'Andalusia. La vecchia
strada rialzata che dall'isola di Mothia, portava sulla terraferma,
potrebbe essere quella della quale si servì Eracle per trasportare
la mandria di buoi sulla vicina costa Sicula. |
Quant'è facile, anche con una semplice
occhiata alla fig. 1, pensare che gli antichi abbiano
trasportato il mito di Erithia, di Gades, delle colonne
d'Ercole, dall'estremo promontorio occidentale della Sicilia, fino
alla Cadice romana.
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Fig.
2 :
Uno scorcio della carta geografica della Sicilia
del XV sec. di Cristoforo Buondelmonti
Abbiamo evidenziato l'isola chiamata dal geografo Elieza .
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Ricordiamo ancora una volta che le "colonne"
e Gades erano geograficamente molto vicine, e secondo alcuni una colonna
era proprio la stessa città fenicia.
Questo fatto non è verificato per Cadice, tanto che gli stessi geografi
di epoca romana immaginarono di tutto pur di giustificare questa corrispondenza
!
Se le prime colonne d'Ercole erano il promontorio Lilybeo sull'Europa
e il capo Hermeo in Libya lì erano anche la prima Gades, o la più antica
isola Erithia dell'occidente. Queste ultime allora andrebbero localizzate
con Mothia o con le vicine Egadi.
Una strana conferma ci viene fornita da una carta "moderna" che proponiamo
in fig. 2.
Non sappiamo perché il Buondelmonti chiamasse Elieza una delle Egadi,
nome che non compare in età romana per nessuna delle isole dell'arcipelago
(Maretimo era conosciuta come Hiera(3));
evidenziamo comunque il fatto che il passo da Elieza ad Erizia è davvero
breve !
E' proprio dalle Egadi che, qualora si fosse dovuto prendere il mare
verso occidente, spinti da venti di levante, si lasciava la navigazione
"a vista" per affrontare l'ignoto, gli impetuosi flutti dell'Oceano,
le correnti del fiume Tartesso !
Mario
Cabriolu
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